Collezione Cerruti 

La Collezione Cerruti è il frutto della passione e dell’intuito di Francesco Federico Cerruti, imprenditore d’avanguardia e collezionista solitario, che dal finire degli anni Sessanta del novecento fino al 2014 ha costruito con discrezione un corpus straordinario di circa mille opere, spaziando dal Medioevo al contemporaneo.

Nella casa-museo si trovano fondi oro e pittura sacra di maestri come Bernardo Daddi, Agnolo Gaddi, Sassetta, Starnina e Ambrogio Bergognone, e le opere rinascimentali di Jacopo del Sellaio, Pontormo e Dosso Dossi; dipinti del Seicento e Settecento di Guercino, Jusepe de Ribera e Pompeo Batoni fino a lavori dell’Ottocento e del primo Novecento di Pierre-Auguste Renoir, Amedeo Modigliani, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Felice Casorati, Giorgio de Chirico e Giorgio Morandi. Per le avanguardie, la pittura di Paul Klee, Giacomo Balla, Max Ernst, René Magritte, Vasilij Kandinskij e Pablo Picasso, mentre il secondo Novecento è rappresentato, tra gli altri, da artisti quali Alberto Burri, Lucio Fontana, Francis Bacon, Andy Warhol e Giulio Paolini.

La Collezione si estende oltre la pittura, con sculture, mobili rari, tappeti preziosi e una biblioteca d’eccezione con incunaboli, manoscritti miniati e rilegature d’autore, che raccontano il gusto e la visione di un collezionista fuori dal comune.

Oggi la Collezione è di proprietà della Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte ETS che ne cura la conservazione e valorizzazione, e la apre al pubblico con mostre, conferenze e pubblicazioni, trasformando un tesoro privato in patrimonio condiviso.

 

 

Storia

Uno sguardo intelligente e acuto verso un luogo da costruire come scrigno, un luogo dove potersi rifugiare, anche senza averci mai abitato. Una vita alla ricerca della perfezione. Non una perfezione fine a sé stessa, ma una perfezione che placa l’animo inquieto e risolleva lo spirito. Le opere d’arte non lo potevano deludere, non lo dovevano deludere. Per questo le sapeva scegliere con così grande accuratezza. E con esse preparava un tempo successivo, un tempo dopo il tempo della propria vita, il tempo nostro.

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