PNRR – MIC
VALORIZZAZIONE DEL NUCLEO LIBRARIO E DEI DOCUMENTI D’ARCHIVIO DELLA COLLEZIONE CERRUTI
La Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte ETS partecipa nel 2024 al Bando PNRR, M1C3 - INVESTIMENTO 3.3 – Supporto ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale per valorizzare il prezioso nucleo librario di circa 200 volumi e una selezione di documenti d’archivio della Collezione Cerruti.
La Collezione Cerruti conserva un eccellente patrimonio librario idealmente riconducibile a quattro categorie: i manoscritti, alcuni grandi capolavori editoriali della storia, gli atlanti e le magnifiche legature.
Tra gli altri si citano l’Hypnerotomachia Poliphili, uno dei libri più affascinanti e misteriosi del Rinascimento e della storia dell’editoria in legatura per Jean Grolier, il Liber chronicarum di Hartmann Schedel del 1493, un esemplare in eccezionale coloritura d’epoca, le Ore di Ippolita Maria Sforza, realizzate a Firenze negli anni ottanta del Quattrocento e in origine parte del ms. Varia 89 della Biblioteca Reale di Torino, proveniente dalle collezioni librarie di Casa Savoia o il documento miniato nel 1717 del Titulo de Grandeza de España concesso da Filippo V a Louis Jean Charles de Talleyrand-Périgord, uno degli esemplari più sontuosi di una specifica tipologia di manoscritto decorato sorta nell’ambito della corte spagnola.
Non mancano le rarissime edizioni come il primo atlante moderno post-tolemaico, il Theatrum Orbis Terrarum di Abraham Ortelius del 1601, nell’esemplare appartenuto a Cosimo II de’ Medici, la prima edizione commentata de La Commedia di Dante Alighieri del 1477 e una serie di volumi moderni di assoluto pregio artistico come i celebri Calligrammes di Guillaume Apollinaire, illustrati da Giorgio de Chirico e il romanzo di Albert Camus, La peste, del 1947, con un’eccezionale legatura firmata da Pierre-Lucien Martin.
Nell’attuale allestimento della casa-museo di Villa Cerruti, che rispetta fedelmente quello originale disposto dal Fondatore, i libri sono collocati in parte nella libreria dello studio e in parte nella sala del biliardo. Tuttavia, solo una selezione di questi è esposta alla visione del pubblico, con alcune pagine aperte, all'interno di apposite teche museali. In ragione della preziosità, della fragilità dei materiali e dell’altissimo valore delle stampe e delle legature, non è possibile offrire al pubblico dei visitatori una più diretta consultazione.
La digitalizzazione è dunque il primo strumento necessario per la condivisione di questo eccezionale patrimonio librario e per la sua consultazione da parte di studiosi e di pubblici sempre più estesi.
IL PROGETTO
Con questo intento, a partire da una selezione di circa settanta volumi della Collezione, è stato avviato il progetto di digitalizzazione con l’utilizzo dello scanner professionale METIS EDS GAMMA.
Le pagine di ciascun libro sono state acquisite integralmente tramite fotocamera. Successivamente le scansioni sono state elaborate con un software integrato, editate, raccolte e archiviate nei formati tiff, jpg e pdf.
In parallelo, per circa quindici volumi – manoscritti, antichi libri miniati e decorati e grandi formati in-folio – che per ragioni conservative, per la delicatezza e unicità dei materiali delle legature, della carta o delle illustrazioni non potevano essere esposte a contatto della macchina, ma solo su set adeguatamente preparati e con supporti idonei, è stata realizzata una campagna di ripresa fotografica grazie alla collaborazione di Ernani Orcorte, fotografo professionista specializzato in campagne fotografiche e ripresa di manufatti antichi per istituzioni museali.
In una fase progettuale successiva è stata effettuata la digitalizzazione di una scelta di circa settecento elementi tra fotografie e documenti cartacei, provenienti dal fondo d’archivio della Collezione, mentre su venti volumi è stata attivata un’iniziativa pilota per l’accessibilità dei contenuti a disabili visivi (non vedenti e ipovedenti), attraverso la condivisione dei testi in formato E-pub e l’audiodescrizione delle preziose legature.
L’accessibilità ai contenuti digitalizzati della Collezione Cerruti, permetterà l’avvicinarsi di un pubblico eterogeneo, con minor consuetudine alla fruizione di manufatti antichi, ad un ambito specialistico e, al contempo, solleciterà fruitori altamente specializzati, stimolando ricerche, studi di approfondimento e pubblicazioni di settore.