Numero dopo numero, gli argomenti prescelti saranno affrontati secondo una duplice prospettiva: quella della “fisica”, con un approccio analitico e filologico, talvolta propriamente scientifico, e quella della “metafisica”, ad assecondare una visione di carattere narrativo e filosofico. Il titolo della collana tiene conto di questa duplice natura, omaggiando Giorgio de Chirico, padre della Metafisica, tra gli artisti più amati da Cerruti e di cui in collezione si conservano dieci dipinti.

I primi tre numeri dei «Quaderni» saranno curati da Andrea Cortellessa, critico letterario e storico della letteratura, a cui si deve l’ideazione di questo duplice approccio e la concezione del titolo della collana.

Il «Quaderno» numero 1, Alchimie del Colore, è dedicato all’analisi dei pigmenti impiegati per miniare e illustrare manoscritti e incunaboli, oltre che alla loro produzione, commercializzazione e circolazione, favorendo una visione in profondità delle opere e assecondando quel material turn di cui nella storia dell’arte si discorre ormai da un paio di decenni. Su questo asse scientifico, della cosiddetta “fisica”, si situano il saggio di Bernardo Oderzo Gabrieli, Sul mercato dei colori: esempi di qualità e costi per la decorazione libraria tra Medioevo e Rinascimento, e l’intervento di Maria Labate, Angelo Agostino, Patrizia Davit, Elisa Calà, Francesca Robotti e Maurizio Aceto, I volumi decorati della Collezione Cerruti sotto la lente della diagnostica, frutto delle analisi compiute nell’arco di un anno sui preziosi volumi della Collezione Cerruti.

Sul versante della “metafisica” completano il «Quaderno», il racconto inedito Un artista della pelle di Tiziano Scarpa, scritto appositamente per l’occasione, in cui del colore emergono gli inquietanti effetti storici e sociali, e un intervento dell’artista inglese Mark Leckey, vincitore nel 2008 del Turner Prize.