La sala del Fontana
La sala prende il nome dal “taglio” rosso di Lucio Fontana del 1965, che, incastonato in una magniloquente cornice dorata e collocato al di sopra di una commode in legno laccato Luigi XV, domina l’intero ambiente.
La stanza è una zona di passaggio tra l’ampia sala del biliardo e quella più piccola dell’Ottocento, con accesso laterale a quello che un tempo era un cavedio dalla pianta quadrata, aperto verso l’esterno.
Nonostante la limitatezza degli spazi, alle pareti sono allestite opere di grande importanza per la storia della Collezione Cerruti. Vi è presente l’acquerello di Vasilij Kandinskij Senza titolo del 1918, primo lavoro a essere acquistato dal collezionista alla fine degli anni Sessanta. È proprio da questa piccola e preziosa opera di Kandinskij che nasce l’intera collezione. Si rivela allora interessante notare la sua collocazione all’interno dello spazio: appesa a uno dei pilastri del piano interrato, che con il suo esile volume sembra sostenere l’intero edificio sovrastante, l’opera di Kandinskij si fa pietra su cui poggiare, poco alla volta, gli altri consistenti massi che edificheranno l’architettura di questa straordinaria raccolta.
Sempre in questa sala, tra le altre opere, vanno almeno citate: la piccola tempera su carta di Franz Kline (c. 1955), acquistata da Cerruti dopo la visita alla mostra monografica dell’artista che il Castello di Rivoli allestì nel 2004–2005, il prezioso e precoce acquerello (c. 1939) di Wols, il pastello Les Tendresses cruelles (Le tenerezze crudeli, 1926) di Giorgio de Chirico e Passant furtif (Passante furtivo, 1954) di Jean Dubuffet.