La camera della madre
La prima delle due stanze da letto su questo piano è quella che ha mantenuto nel tempo il riferimento originario alla madre del collezionista, Ines Castagneto, sebbene la donna abbia frequentato poco la villa rivolese.
Negli anni Ottanta del Novecento, l’originale stile provenzale fu abbandonato e la sala trasformata per accogliere un prezioso letto intagliato e dorato (ultimo quarto del XVIII sec.), tradizionalmente attribuito a Giuseppe Maria Bonzanigo, un elegante cassettone (c. 1789), probabile opera di Francesco Bolgiè, e una coppia di angoliere anch’esse bonzanighiane (c. 1780).
Al ricco mobilio si uniscono dipinti straordinari, che rendono l’ambiente uno degli scrigni più sorprendenti di Villa Cerruti. I quadri, disposti per lo più su tre file sovrapposte, sono nella quasi totalità capolavori della prima metà del Novecento; fa eccezione la Madonna col Bambino (c. 1516) di Marco d’Oggiono, opera tra le più raffinate dell’allievo di Leonardo da Vinci.
L’oro dei mobili risplende nell’ambiente, trasmettendosi alla tappezzeria e alle cornici. Queste ultime si caricano di un valore speciale: rinvenute sul mercato antiquario e pazientemente adattate dal collezionista ai suoi dipinti, testimoniano il carattere domestico della raccolta e il profondo grado di conoscenza, anche materiale e tecnica, che il proprietario aveva di ogni singola opera.
Alle pareti è una festa di forme e colori, dalla quale non sono esclusi accostamenti sorprendenti. Il cassettone Bolgiè, ad esempio, condivide la parete con le orbite e le traiettorie futuriste di Giacomo Balla; Le Duo (Il duo, 1928) di René Magritte si trasforma in un insolito sovrapporta; piccole miniature sette e ottocentesche dialogano con le scene immaginifiche di Yves Tanguy, Marc Chagall e Alberto Savinio. La parete opposta è la meravigliosa pagina di un manuale di storia dell’arte, sulla quale gli occhi non trovano riposo, muovendosi tra Francis Picabia, Max Ernst, Vasilij Kandinskij, Mario Sironi e Georges Braque. Sulla parete di fondo, si mostra infine un elegante ritratto maschile di Egon Schiele.