Via degli Speziali in estate (Mercato vecchio)
Telemaco Signorini
1887 c.
Olio su tavola
13 x 10,5 cm
Anno di acquisizione ante 1983
Inv. 0218
N. Catalogo A208
La verticalità dell’impaginazione esalta la sensazione di ristrettezza della via ove la luce intensa del sole estivo s’incunea creando potenti partiture chiaroscurali sulle facciate delle case, e riverberi sulle merci, sulla folla, sui panni stesi ad asciugare.
Nel 1887 Telemaco Signorini esponeva alla mostra della Società Promotrice di Firenze un dipinto intitolato Via degli Speziali a Mercato vecchio, posto in vendita per centocinquanta franchi1, di cui la tavoletta appartenente alla collezione di Francesco Federico Cerruti potrebbe rappresentare un bozzetto. Il soggetto lo si deduce dal raffronto con l’acquaforte appartenente alla serie eseguita dall’artista nel 1886, formata da undici esemplari dedicati al vecchio mercato fiorentino andato distrutto nel risanamento del centro storico della città; immagine pressoché identica a quella raffigurata nel quadro, se non per la porzione più ampia di cielo2.
La verticalità dell’impaginazione esalta la sensazione di ristrettezza della via ove la luce intensa del sole estivo s’incunea creando potenti partiture chiaroscurali sulle facciate delle case, e riverberi sulle merci, sulla folla, sui panni stesi ad asciugare. Alla meditatissima metrica dell’impianto compositivo fa riscontro una stesura rapida, macchiata, densa di colore, perfettamente adeguata a rendere il senso di animazione e di promiscuità della gente che popola la strada, brutta e sciatta al pari dei muri fatiscenti delle case. L’attenta raffigurazione delle fisionomie e delle pose di quella folla brulicante, risolte con pochi essenziali tocchi di pennello ma estremamente significativi, è indispensabile complemento alla specificità del luogo rappresentato, secondo il modo d’intendere la veduta urbana stabilito dall’artista, in cui la ricerca della forma e il «verismo» delle immagini concorrono a documentare la realtà analiticamente studiata. Il favore incontrato dai dipinti e dalle incisioni raffiguranti il mercato fu probabilmente di stimolo all’artista per eseguire un numero cospicuo di opere dedicate a quel tema che dall’inizio degli anni ottanta egli continuò a trattare per tutto il decennio, studiando soluzioni formali impostate sul dinamismo delle inquadrature e sull’esattezza del rapporto di luci e ombre, idonee a restituire le affastellate architetture del quartiere e la dimensione angusta delle vie.
Se i collezionisti toscani furono attratti da quelle immagini che con tanta verosimiglianza evocavano il frastuono del mercato e l’intensità dei suoi odori, tanto più lo furono gli acquirenti anglosassoni come attesta anche la soddisfatta affermazione di Signorini nel ricordare che nel 1883 le venti tele «rappresentanti motivi tolti dal nostro mercato» esposte a Londra in Hanover Square, presso il pittore e commerciante Arthur Lucas, furono tutte vendute3.
Silvestra Bietoletti
1 A. M. Fortuna, Notes dei viaggi a Londra e a Parigi, in Bacci 1969, p. 206.
2 Firenze 1997, p. 118, n. 83.
3 Somaré 1926, p. 279.
