Veduta di Genova dal mare

Carlo Bossoli

1865
Tempera su carta applicata su tela
70 x 103 cm
Anno di acquisizione 1983


Inv. 0213
N. Catalogo A203


Bibliografia

In questa ariosa e luminosissima Veduta di Genova dal mare [...] l’attenzione descrittiva e documentaria tipica del topografo è evidente nella resa delle emergenze architettoniche [...]

 

Nato presso Lugano, Carlo Bossoli trascorre l’infanzia e la giovinezza a Odessa, sul Mar Nero, dove coltiva il proprio interesse per il disegno inizialmente da autodidatta e poi sotto la direzione di un certo Nannini, allievo del celebre scenografo Alessandro Sanquirico, da cui apprende i rudimenti della pittura prospettica e il tipico modo di impaginare le vedute con tagli in diagonale e dall’alto che impiegherà poi in quella vasta produzione di paesaggi topograficamente esatti che lo renderà famoso1

Nel 1843 si trasferisce in Italia, che già in precedenza aveva visitato, e l’anno dopo, pur continuando a viaggiare, fissa la sua dimora a Milano, dove nel 1845 espone per la prima volta a Brera. Nel 1853 si stabilisce a Torino, non prima però d’aver percorso l’Inghilterra e visitato Parigi e Londra, città che gli ispirano alcune splendide vedute, brulicanti di personaggi. Rapidamente, nel corso degli anni cinquanta, la sua bravura nel ritrarre luoghi, monumenti e avvenimenti gli guadagna, come ha osservato Marini2, la fama di vero e proprio «reporter» con i pennelli. Nel 1851 riceve dal governo sabaudo l’incarico di illustrare la realizzazione della nuova ferrovia Torino-Genova mediante una serie di 16 tempere, dalle quali verranno poi tratte le belle cromolitografie pubblicate nel volume Views on the railway between Turin and Genoa (Londra 1853)3. Il legame con Torino e Casa Savoia si consolida negli anni seguenti, sull’onda degli eventi risorgimentali: a partire dal 1859 Bossoli segue, infatti, l’esercito sardo durante tutta la seconda Guerra d’Indipendenza per disegnare dal vero i luoghi teatro dei principali eventi militari che porteranno all’Unità nazionale. Da questi disegni trae poi una serie di 105 vedute a tempera (Torino, Museo Nazionale del Risorgimento), eseguite su commissione del principe Eugenio di Savoia Carignano e presentate nel 1861 all’Esposizione Nazionale di Firenze, tanto apprezzate da fruttargli la nomina a «Pittore reale di storia» (9 maggio 1962) e suscitare un coro di lodi da parte della stampa dell’epoca. 

Ormai celebre e oberato di commissioni, Bossoli continuerà a lavorare a Torino fino agli ultimi giorni della sua vita, realizzando numerosissime vedute di località piemontesi e italiane; fra queste, le due approdate in Collezione Cerruti, firmate e datate 1865, identiche per dimensioni, tecnica e stile e verosimilmente eseguite a pendant. Da documenti d’archivio della Collezione Cerruti non è emerso alcun dato circa la loro provenienza, ma si può ipotizzare che entrambe siano state acquistate all’asta, come suggerirebbero le scritte a tergo con l’indicazione del lotto e della data di vendita, il 24 e 25 novembre 1983. 

Bossoli visitò ripetutamente Genova nel corso della sua carriera. I suoi taccuini contengono numerosi appunti relativi ai soggiorni in città. In questa ariosa e luminosissima Veduta di Genova dal mare, dove la Superba, adagiata sulla schiena bluastra delle alture, appare come incastonata fra il gran cielo azzurro carico di nubi filacciose e la distesa spumosa delle onde (il molo in primo piano funge da repoussoir prospettico), l’attenzione descrittiva e documentaria tipica del topografo è evidente nella resa delle emergenze architettoniche: le fortificazioni e l’inconfondibile Lanterna, il faro del Molo Vecchio e il campanile dell’ex chiesa di S. Agostino, per finire sulla destra con la basilica di Santa Maria Assunta sul colle di Carignano. 

La bella Veduta del porto di Livorno ci colpisce anch’essa sia per l’ampiezza del taglio visivo - che abbraccia la città, dall’imboccatura sud dello scalo, vigilata dai due Fanali, fino agli imponenti bastioni della Fortezza Vecchia, e si spinge fino alle secche della Meloria e alle cime delle Alpi Apuane - sia per l’uso sapiente e disinvolto della tecnica a tempera, che permette al pittore di rendere con straordinaria efficacia gli effetti della luce vespertina e la trasparenza del mare sferzato dal vento e percorso da umili barche da pesca e brigantini col tricolore issato. 

Monica Tomiato

 

1 L. Mana, Carlo Bossoli da Lugano. Pittore-storico al tempo del Risorgimento, in Mollisi 2011, p. 641.

2 Marini 2013, p. 75.

3 Dragone P. 2001, pp. 174, 175.