Vecchietta in costume dell’alto Biellese (Costume d’Oropa)

Lorenzo Delleani

1886
Olio su tavola
44,5 x 31 cm
Anno di acquisizione ante 1983


Inv. 0236
N. Catalogo A225a


Provenienza

Esposizioni

Bibliografia

Come ha scritto Angelo Dragone ogni cosa, nei luoghi a lui cari, pare «trasformarsi in uno stimolo visivo capace di interessarlo».

 

Nel 1886, al ritorno da un viaggio a Roma e da un breve soggiorno ad Alba per incontrare l’amico Giovanni Camerana (cui dedica Alba, ora in Collezione Cerruti, sch. p. 602), Delleani si reca nelle prealpi Biellesi per trascorrere l’estate nella natia Pollone e dipingere en plein air nei pressi del paese e lungo i sentieri che portano agli alpeggi, fino ai laghi del Mucrone e della Vecchia e al Santuario di Oropa. È un periodo di lavoro intenso e di grande felicità creativa per l’artista, che tra i primi di agosto e i primi di settembre realizza circa una sessantina di tavolette, dipingendo non di rado anche più d’un opera nell’arco di una stessa giornata. Come ha scritto Angelo Dragone ogni cosa, nei luoghi a lui cari, pare «trasformarsi in uno stimolo visivo capace di interessarlo»1: i panni stesi al sole, un viottolo fra vecchie case, un gioco di bimbi, un crocchio di donne all’uscita dalla messa o la spoglia bellezza dei paesaggi montani con i pascoli verdi e l’incessante andare delle nubi nel cielo. 

Molte di queste assicelle (le prime che Delleani realizza nel formato 45 x 31 cm) hanno per soggetto uomini e donne del posto, colti nelle loro quotidiane occupazioni o coinvolti in momenti di vita corale, come feste e processioni, tema ricorrente anche nelle più grandi tele che a partire dagli anni ottanta l’artista presenta alla Promotrice di Torino e in altre sedi espositive, in Italia e all’estero. Le funzioni e le feste dell’Oratorio pollonese di San Barnaba, in particolare, ispirano un gruppo di tavolette eseguite di getto dal vero e poi in parte utilizzate per comporre in studio L’oratorio di San Barnaba (fig. 1), un dipinto datato 1905 (anno in cui Delleani lo dona al Municipio di Pollone), ma con ogni probabilità terminato già nel 1887, quando compare col titolo Festa al Romitaggio all’Esposizione Nazionale Artistica di Venezia2. Tra queste assicelle, oltre alla notissima Uscita dalla Messa della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (inv. P/1966), spicca per la notevole qualità pittorica la Vecchietta in costume dell’alto Biellese, pervenuta nella raccolta Cerruti assieme a un disegno a matita dal segno netto e deciso, a evidenza uno studio preparatorio per la tela, in cui torna la stessa inconfondibile figura di anziana con il bastone, le vesti linde e la gran cuffia che nasconde il viso. 

Delleani fu un ottimo disegnatore e già nel 1949 A. Dragone e J. Dragone Conti non mancarono di richiamare l’attenzione su questo non trascurabile aspetto della sua attività nel loro pionieristico volume sui Paesisti piemontesi dell’Ottocento (p. 112). 

Il foglio non è datato, mentre il dipinto a olio, secondo quella che è un’abitudine consolidata del pittore, reca la data precisa d’esecuzione, «4.9.86.», la stessa di Giorno di festa3. Un’altra differenza sta nell’ambientazione: se nel disegno la figura campeggia isolata sul fondo neutro della carta, nella tavoletta forma un tutt’uno con il paesaggio, evocato da una pittura densa e corsiva ma assai raffinata negli accordi e nei passaggi tonali. 

A tergo dell’assicella sono ancora visibili il timbro di autentica e la firma dello scultore Lorenzo Bistolfi. L’opera dovrebbe perciò essere tra quelle rimaste nello studio di Delleani al momento della sua morte. A. Dragone4 ne ha ricostruito i successivi passaggi di proprietà: dalla collezione torinese di Sebastiano Sandri (1887-1954), alto dirigente delle Cartiere Burgo e intelligente raccoglitore di dipinti dell’Ottocento, che l’avrebbe acquistata nel 1948 (e prestata l’anno dopo alla mostra biellese di «Pitture oropee di Lorenzo Delleani»), alla raccolta Lombardi di Cuneo, fino all’approdo in collezione privata romana. Il suo acquisto da parte di Francesco Federico Cerruti, documentato dalla dichiarazione di vendita da parte di Giorgio Lombardi e Dina De Lucca (Roma) reperita nell’Archivio della Fondazione a lui intitolata, purtroppo priva dell’indicazione della data, dovette perciò avvenire in un momento successivo alla pubblicazione della monografia del critico torinese su Delleani, tuttora imprescindibile strumento per la conoscenza delle numerosissime opere dell’artista. 

Monica Tomiato

 

1 Dragone A. 1973-1974, vol. I, p. 343.

2 Ibid., vol. I, pp. 341, 371, 385.

3 Ibid., vol. I, n. 587, tav. LXXVI.

4 Ibid., vol. II, p. 156.

Fig. 1. L. Delleani, L’Oratorio di San Barnaba, 1905 (ma 1886-1887), olio su tela. Pollone (Biella), Municipio.