Rêve de mon Pays natal (Maison à Vitebsk)
Sogno del mio paese natio (Casa a Vitebsk)
Marc Chagall
1926
Tempera su carta applicata su tela
50 x 65 cm
Anno di acquisizione 2005
Inv. 0095
N. Catalogo A87
Provenienza
Esposizioni
Bibliografia
«Ho dimenticato di ricordarmi di te, zietto Neuch. Con te partivamo per la campagna a cercare il bestiame. Com’ero felice quando acconsentivi a portarmi nella tua traballante carretta! [...] Strada, strada, ghiaia fine, e tira su col naso, lo zio Neuch, e incita il cavallo: “nu, nu”»
Fig. 1. M. Chagall, Haus in Witebsk, 1922, acquaforte e puntasecca, in Mein Leben, f. 11.
Nella biografia e nell’opera di Marc Chagall, la città natia di Vitebsk riveste un ruolo di primaria importanza: è qui che l’artista trascorre l’infanzia e intraprende la formazione pittorica, che avrebbe completato a San Pietroburgo e poi a Parigi, dove dal 1910 al 1914 rielabora le lezioni del Cubismo e dell’Espressionismo; è sempre qui che, dopo la Rivoluzione d’Ottobre, fonda nel 1919 la scuola d’arte, dalla quale si dimette poco tempo dopo. Quando, nel 1922, lascia definitivamente il suo Paese per giungere in estate a Berlino, porta con sé alcune note autobiografiche per un progetto di libro illustrato sulla vita nella sua città, la sua famiglia, i personaggi e i luoghi della sua giovinezza, e in poche settimane termina la serie di venti acqueforti e puntesecche pubblicata da Paul Cassirer nel portfolio Mein Leben, 1923 (la traduzione francese del testo verrà edita solo nel 1931).
In Rêve de mon Pays natal del 1926, Chagall riprende in scala Haus in Witebsk, 1922, foglio 11 di Mein Leben, che raffigura la casa d’infanzia in mattoni rossi di via Pokrovskaja (fig. 1). La scena è animata dai colori distribuiti con vivaci pennellate. Le due figure a bordo del carretto trainato da un cavallo sembrano riferirsi a una memoria evocata nell’autobiografia: «Ho dimenticato di ricordarmi di te, zietto Neuch. Con te partivamo per la campagna a cercare il bestiame. Com’ero felice quando acconsentivi a portarmi nella tua traballante carretta! [...] Strada, strada, ghiaia fine, e tira su col naso, lo zio Neuch, e incita il cavallo: “nu, nu”»1. I personaggi sospesi da terra reiterano il modello formale tratto dall’immaginario popolare russo e yiddish degli «uomini d’aria» e «dell’aria» (luftmentsh in yiddish) ovvero degli ebrei che vivono alla giornata, sprovvisti di beni materiali. La casa d’infanzia e il passeggero sul carro (archetipo dell’ebreo errante in equilibrio tra fantasia e realtà) si ritrovano in diverse prove coeve, e tra queste Les maisonnettes rouges, 1922-1925 (fig. 2), che a sua volta riprende abbastanza fedelmente - la scena è invertita - un altro foglio di Mein Leben, Haus in Peskowatik (n. 8, acquaforte e puntasecca, fig. 3), ma dove si trovano innestati sulla casa natia di Peskowatik elementi dell’abitazione in via Pokrovskaja come i mattoni e la decorazione sopra le finestre.
Fig. 2. M. Chagall, Les maisonnettes rouges, 1922-1925, olio su tela.
Il recupero di una composizione ascrivibile al contesto degli anni russi si colloca coerentemente nel periodo tra il 1923 e il 1926, quando Chagall, stabilitosi in Francia, alterna a nuove soluzioni compositive variazioni basate sul ricordo di opere più antiche, in taluni casi repliche di dipinti degli anni dieci andati perduti. Giunto a Parigi nel settembre 1923, il pittore si misura con la cultura pittorica del Paese adottivo, senza tuttavia mai abbandonare l’immaginario dell’universo russo. Tra il 1924 e il 1927 dipinge paesaggi, vedute alla finestra con cieli carichi di nuvole bianco-azzurre e mazzi di fiori, motivi questi ultimi che inserisce anche nelle tempere (si veda il cielo in Rêve de mon Pays natal) e nelle carte preparatorie per l’opera grafica, che vengono presentate in mostra con le altre opere: è il caso per esempio delle gouaches per le incisioni delle Favole di La Fontaine commissionate da Ambroise Vollard, molte delle quali realizzate nel 1926, esposte da Bernheim-Jeune a Parigi nel 1930. L’inizio del 1926 coincide inoltre con la prima personale dell’artista negli Stati Uniti, presso Reinhardt Galleries a New York, con un centinaio di opere.
Rêve de mon Pays natal fu acquistata da Cerruti tramite l’intermediazione di un mercante inglese nel luglio 2005. Sulla scelta di includere un’opera di Chagall in collezione influì probabilmente la mostra «Marc Chagall. Un maestro del ’900», tenutasi nel 2004 alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il cui catalogo si trova nella biblioteca personale di Cerruti; nella biblioteca è presente altresì il catalogo della retrospettiva itinerante «Chagall connu et inconnu», Parigi, Galeries nationales du Grand Palais, e San Francisco, Museum of Modern Art, nel 2003. In precedenza, Cerruti si era già interessato all’acquisto di un’opera del maestro russo: nel suo archivio si conserva infatti la documentazione relativa a un’opera intitolata Les amoureux sur un traineau ricevuta nel 1997, all’incirca all’epoca in cui la Gam di Torino ospitò l’esposizione «Chagall e il suo ambiente, gli anni russi», 1997-1998.
Valeria D’Urso
1 Chagall 1998, pp. 24, 25.
Fig. 3. M. Chagall, Haus in Peskowatik, 1922, acquaforte e puntasecca, in Mein Leben, f. 8.



