Silenzio verde (Dintorni di Crémieu)

Antonio Fontanesi

1862 c.
Olio su cartone
22 x 30,5 cm
Anno di acquisizione ante 1983


Inv. 0239
N. Catalogo A228


Provenienza

Esposizioni

Bibliografia

Fontanesi concentra la sua attenzione su una tranche di natura a perdita d’occhio [...].

 

Risale al 1858 il primo soggiorno di Antonio Fontanesi a Crémieu, nel Delfinato (dipartimento dell’Isère), ospite del pittore lionese François-Auguste Ravier, cui lo legò una profonda e duratura amicizia. Grazie a Ravier, Fontanesi entrò in relazione con la cerchia dei paesaggisti lionesi, da Louis Carrand a François Vernay, da Adolphe Appian a Joseph-Alfred Bellet du Poisat, che frequentavano la casa di Crémieu attratti dalla bellezza dei luoghi. In quegli anni Fontanesi compì nei mesi estivi, sino all’inizio dell’autunno, fitte campagne di studi per fissare particolari motivi naturalistici e situazioni luminose. 

È il caso di questo meditato Dintorni di Crémieu, in cui la resa del paesaggio appare frutto di una ricerca sottile sia nell’intonazione cromatica declinata nei toni dei verdi, delle terre e del grigio-azzurro del cielo, sia nella stesura intessuta di trasparenze e di effetti capaci di rendere la mutevolezza del terreno e della luce. Fontanesi concentra la sua attenzione su una tranche di natura a perdita d’occhio: il primo piano è in ombra, secondo una scelta comune a numerosi suoi dipinti, mentre il secondo piano e lo sfondo restituiscono una delicata luminosità che conduce verso il perdersi dell’orizzonte. 

La linea di mezzeria del dipinto è sottolineata da un viottolo di campagna che appare come una sorta di scia punteggiata di luce. I declivi posti a sinistra e a destra creano un efficace gioco di contrasti grazie alle chiome degli alberi che disegnano quinte ombrose. Altri pendii lasciano intravedere, in secondo piano, l’aprirsi di un pianoro, dietro al quale si intuiscono ulteriori spazi aperti. Un’elegante etichetta manoscritta, posta sul retro del dipinto, riporta la seguente dicitura «N° 15/ Prof. Antonio Fontanesi / Veduta del Delfinato/ Proprietà della Contessa Sofia di Bricherasio». Discendente dei Cacherano di Bricherasio, Sofia nacque nel 1867 e coltivò con passione la pittura prima, per un breve periodo, con Francesco Brambilla e poi, intorno al 1886, con Lorenzo Delleani, cui fu legata da rapporti di stima e amicizia, oltre che di alunnato. Non vi sarebbe da stupirsi, data la profonda ammirazione che Delleani nutrì verso Fontanesi, se fosse stato lo stesso artista a incoraggiare questo acquisto. Il numero 15 riportato sull’etichetta manoscritta fa probabilmente riferimento a un elenco delle opere appartenute alla contessa e che dopo la sua morte, avvenuta al castello di Miradolo nel 1950, vennero in gran parte disperse. Mecenate e filantropa, Sofia di Bricherasio dispose il lascito di tutti i suoi beni a favore della Piccola Opera della Divina Provvidenza di don Luigi Orione: è probabile che il dipinto sia stato venduto poco dopo il 1950 per sostenere l’attività dell’istituto religioso. 

Nessun documento consente per ora di precisare attraverso quali passaggi il dipinto entrò nella collezione di Federico Cerruti, anche se si può supporre che esso fosse già in suo possesso quando Angelo Dragone lo pubblicò come inedito nel 1977, riferendolo a un arco cronologico compreso tra il 1860 e il 1865. Nel 2001 Piergiorgio Dragone lo ha nuovamente pubblicato indicandone l’esecuzione al «1862 circa» e ricordandolo accanto a Campagna nel Delfinato, anch’esso facente parte della Collezione Cerruti, e a Una strada a Creys

Virginia Bertone