Pulizia generale (Episodi diversi in un’osteria di campagna)

Giovanni Battista Quadrone

1893
Olio su tela
39 x 57,5 cm
Anno di acquisizione ante 1983


Inv. 0193
N. Catalogo A188


Provenienza

Esposizioni

Bibliografia

Così come riesce a caratterizzare le persone rappresentandone gli abiti, le espressioni del viso e le attività, allo stesso modo Quadrone sa rendere in modo individualizzato anche gli animali.

 

Il tema della Pulizia generale è piuttosto frequente nella produzione di Giovanni Battista Quadrone, pittore di genere più volte premiato per l’esecuzione dettagliata e realistica e per la tecnica raffinata1. In questa tela, nota anche con il titolo Episodi diversi in un’osteria di campagna2, l’artista affianca la magistrale abilità tecnica e lo stile peculiare a una grande capacità narrativa, realizzando diversi «studi di carattere» su uomini e animali. 

Quadrone raffigura un interno colmo di oggetti di ogni genere, con varie persone e due cani. Nell’angolo destro della sala, di fronte a una parete con l’immagine di un santo e a una credenza su cui sono allineati vari piatti di porcellana, tre uomini siedono a un tavolo. A loro si è avvicinato un musicista con il cappello in mano e lo strumento a fiato sotto il braccio. Il vecchio barbuto seduto in fondo lo guarda con interesse, seppure un po’ scettico, mentre il giovane in giacca verde scherza con lui; invece il terzo uomo, camicia a quadri rossi, grembiule e berretto rosso, si tocca il mento con aria sospettosa e piega la bocca verso il basso in segno di disprezzo. Nelle varie rappresentazioni della gestualità e della mimica, Quadrone mostra le diverse possibili risposte al personaggio che ha interrotto la partita di carte dei tre per chiedere una piccola offerta in cambio della sua esibizione. 

Sul lato sinistro del dipinto troviamo la donna e l’uomo che danno il titolo all’opera, gli unici occupati a pulire, che agiscono per contrastare il disordine imperante nella sala. Mentre lui ritocca la pittura murale, la donna lucida recipienti e pentole di metallo. Così come riesce a caratterizzare le persone rappresentandone gli abiti, le espressioni del viso e le attività, allo stesso modo Quadrone sa rendere in modo individualizzato anche gli animali. Un cane è sdraiato su un fianco e ha lo sguardo perso pigramente nel vuoto, mentre l’altro si china con grazia per sgranocchiare qualcosa che giace a terra, dando così il suo contributo al processo di pulizia generale. È piuttosto ironico che l’artista affronti il tema della pulizia in un ambiente in cui un secchio di legno è rovesciato sul pavimento, varie cornici sono accatastate una sull’altra, a terra sono sparsi arnesi di metallo, bottiglie, spazzole e piccoli rifiuti. Il coniglio morto è l’unica cosa correttamente riposta, anche se è stato malamente appeso sopra la traversa. 

Quadrone affrontò con un certo umorismo il tema della purificazione anche in altre varianti. Tuttavia nel caso di un altro dipinto intitolato Pulizia generale (Galleria Aversa) ed eseguito nel 1890, il titolo è appropriato solo in parte3. La tela raffigura un uomo e una donna; quest’ultima, in primo piano, siede su uno sgabello e strofina energicamente pentole e padelle di metallo, mentre l’uomo sullo sfondo si limita a fantasticare fumando la pipa, seduto sul bordo di un tavolo e con il piede destro appoggiato a uno sgabello di legno. In pieno relax, tiene in mano un lungo bastone con una piccola spazzola in cima, un attrezzo che dovrebbe servirgli a pulire anche gli angoli più alti. Mentre l’opera della Collezione Cerruti ritrae persone impegnate in varie attività e sia l’uomo che la donna sono occupati nelle «grandi pulizie», la piccola tela della Galleria Aversa offre invece uno studio umoristico su generi e ruoli: l’uomo, alle spalle della lavoratrice, si dedica, potremmo dire, alla propria «pulizia spirituale» per prepararsi all’incombenza delle pulizie domestiche. 

Veronica Peselmann 

 

1 Nel 1897 Quadrone vinse la medaglia d’oro a Firenze (Torino 2002, p. 198). 

2 Marini 1998, vol. III, n. 665; Torino 2002, p. 217. 

3 Pulizia generale, 1890, olio su tavola, 29 x 22,2 cm: si veda Marini 1998, vol. I, tav. XXXV; vol. II, p. 571.