Mast und Zier Fische

Pesci ingrossati e ornamentali

Paul Klee

1938
Olio e acquerello su iuta preparata
34 x 54,3 cm
Anno di acquisizione 1970


Inv. 0129
N. Catalogo A122


Provenienza

Esposizioni

Bibliografia

Il loro agile movimento nello spazio pittorico dell’acquario potrebbe corrispondere al movimento degli occhi della persona che li guarda; essi rappresenterebbero quindi una metafora dello sguardo di chi osserva. 

 

Il giovane Paul Klee visitò l’Acquario di Napoli nel 1902 e, profondamente impressionato dall’espressività della fisionomia delle specie acquatiche, annotò le sue impressioni sul diario di quei giorni (Paul Klee Diaries n. 390). Le espressioni, la mimica, le pose, ma anche le relazioni reciproche, divennero per Klee interessanti oggetti di osservazione poiché, come scrisse sul diario, erano paragonabili a quelle umane. Per tutta la vita Klee creò immagini di pesci, probabilmente con l’intento di esprimere la sua ammirazione per queste creature che vivono sott’acqua, affrancate dall’oppressione della gravità e più libere di quelle che abitano la terraferma. L’attrazione per questo soggetto non è diminuita con gli anni, come dimostra questo dipinto eseguito in tarda età. 

Il supporto pittorico, la tela di iuta, è stato preparato a gesso e dipinto su tutta la superficie con acquerello verde chiaro, a rappresentare il mondo liquido dell’acquario in cui nuotano due tipi di pesci: quasi tutto lo spazio è popolato da forme di un bruno-arancio chiaro, alcune delle quali ricordano i cosiddetti «pesci ingrassati» degli allevamenti. Al confronto, le sagome dei piccoli «pesci ornamentali» rossi e blu dipinti a olio sono molto più usuali e riconoscibili. Ma qual è il significato del contrasto tra questi due abitanti simbiotici del medesimo acquario, i «pesci ingrassati», deformi, grossi e dall’aria letargica, e quelli «ornamentali», cui i colori brillanti e le forme affilate conferiscono un aspetto agile e scattante? Sembrano del tutto diversi eppure qui sono messi in relazione. Klee ha spesso suggerito la similitudine tra la forma del pesce e quella dell’occhio umano (vedi ad esempio Fisch Zauber, 1925; Fisch-physiognomisch, 1926; Fischblick, 1940). Nella presente tela il ruolo passivo solitamente assegnato ai pesci dell’acquario, la cui esistenza è fatta per essere contemplata, viene capovolto e i pesci diventano essi stessi osservatori. Il loro agile movimento nello spazio pittorico dell’acquario potrebbe corrispondere al movimento degli occhi della persona che li guarda; essi rappresenterebbero quindi una metafora dello sguardo di chi osserva. La simbiosi tra i pesci d’allevamento e quelli ornamentali potrebbe simboleggiare la coesistenza di due aspetti del carattere di Klee; se i pesci d’allevamento rappresentano il suo lato spensierato e con le loro forme distorte producono un assurdo umorismo, i pesci ornamentali simboleggiano il lato intellettuale e consapevole dell’artista, che considera l’opera d’arte e l’osservatore parti di un processo da lui stesso controllato. 

Marie Kakinuma 

 

Acquisita nel 1970, l’opera è tra le prime a entrare a far parte della Collezione Cerruti, a pochi mesi di distanza dall’acquerello Senza titolo del febbraio 1918 di Vasilij Kandinskij (sch. p. 682) [N.d.R.]. 

Fig. 1. Stato originale e cornice di Mast= und Zier-Fische, fotografato da Peter Lauri, dicembre 1989. Berna.