Labano che presenta Rachele e Leah (Labano mostra Rachele a Giacobbe)
Domenico Piola
1670-1680 c.
Olio su tela
108 x 157 cm
Anno di acquisizione 2007
Inv. 0063
N. Catalogo A54
Provenienza
Bibliografia
La tela, raffigurante l’episodio dell’Antico Testamento in cui Labano presenta le figlie Rachele e Leah al nipote Giacobbe giunto presso la sua casa in cerca di moglie, è stata resa nota da Daniele Sanguineti con l’attribuzione a Domenico Piola, «l’artista più complesso del secondo Seicento genovese, il pittore che, a tutti gli effetti, compendia l’intera cultura figurativa di quella stagione»1. Il dipinto è datato dallo studioso all’ottavo decennio del XVII secolo, quando la prolifica bottega di Piola licenzia numerose tele di soggetto religioso o mitologico per le più importanti collezioni genovesi, soltanto in parte documentate dalle fonti e dagli inventari antichi. Caratteristico di questa fase della produzione piolesca è il formato orizzontale, che ben rispondeva alle esigenze dell’allestimento delle quadrerie di palazzo, in cui i dipinti venivano disposti su più registri, in dialogo con la decorazione delle volte affrescate. Rielaborando schemi narrativi delle opere di Gioacchino Assereto, Giovanni Battista Carlone e Bernardo Strozzi, negli anni settanta Domenico crea composizioni di forte impatto scenico, animate da imponenti personaggi a mezza figura, dalla gestualità ampia e teatrale. Anche la gamma cromatica utilizzata è caratteristica delle opere di questo decennio, realizzate con colori pieni e intensi impreziositi da delicati cangiantismi.
Spesso questi tipi di dipinti venivano realizzati a coppie, talvolta affiancando soggetti non correlati tra loro; è il caso della tela Cerruti, che nel 2006 è apparsa in asta a Genova con un pendant dello stesso autore raffigurante il Mosè salvato dalle acque, di cui attualmente è ignota la collocazione (fig. 1). Il tema dell’incontro di Giacobbe con Rachele e Leah è noto anche in un’altra redazione, di formato leggermente più grande. Questo secondo dipinto, comparso sul mercato antiquario londinese nel 1979, è stato pubblicato da Anna Orlando e poi da Daniele Sanguineti come opera di Domenico Piola databile alla fine degli anni settanta del Seicento, e condivide con quello qui in esame l’impostazione delle figure tutta giocata su una disposizione diagonale e la raffinata tavolozza di colori2.
Serena D’Italia
1 D. Sanguineti, I percorsi di Domenico Piola, in Genova 2017-2018, p. 46; la citazione è tratta da p. 11.
2 Orlando 2001, pp. 67, 76 nota 125; Sanguineti 2004, vol. II, p. 422.
Fig. 1. D. Piola, Mosè salvato dalle acque, 1670-1680 c. Già Genova, mercato antiquario.

