La peste
Albert Camus
1947
ambito parigino
8vo (190 x 130 mm)
Legatura del 1970 in vitello nero con sottili
inserti in vitello bianco e inserti di spessore
maggiore in vitello nero, bianco e grigio con
disegno geometrico trompe l’oeil di tessere e
finestre ritagliate in modo da dare l’impressione
che si allontanino dall’osservatore. Rimbocchi
impressi con una linea dorata. Cucitura a cinque
nervi incassati, allacciati (difficili da vedere).
Dorso liscio con inserti in vitello grigio e bianco
che riprendono il motivo delle coperte; titolo
impresso in bianco. Capitelli di seta bianca, ad
anima doppia con un nodino; le estremità delle
anime sembrano essere state inserite sotto
le cerniere. Tagli dorati. Cerniere in pelle nera.
Risguardi in pelle scamosciata grigia (vitello
rovesciato); il rimbocco di piede della coperta
anteriore è firmato: «P.L. MARTIN»; sul rimbocco
della coperta posteriore si legge: «1970»; una
carta di guardia libera in pelle scamosciata grigia
(rinforzata) seguita da tre carte di guardia libere.
Etichetta con «JP/G» [Jean-Pierre Guillaume];
etichetta della mostra: «Exposition P. L. Martin.
Claud Guérin l’Artisan du livre 1978». Un
analogo motivo geometrico trompe l’oeil in bianco
e nero sulla legatura di A. Camus, La Chute, Parigi
1956, risulta schedato come n. 56 alla mostra
dedicata a P. L. Martin presso la Bibliotheca
Wittockiana di Bruxelles nel 1987. Brossura
editoriale all’interno. 337-(3) pagine numerate.
Gallimard
Parigi
N. Catalogo A484
Inv. 0540
Bibliografia
Albert Camus, La peste, Gallimard, Parigi, 1947
Legatura del 1970 in vitello nero con sottili inserti in vitello bianco e inserti di spessore maggiore in vitello nero, bianco e grigio con disegno geometrico trompe l’oeil di tessere e finestre ritagliate in modo da dare l’impressione che si allontanino dall’osservatore. Rimbocchi impressi con una linea dorata. Cucitura a cinque nervi incassati, allacciati (difficili da vedere). Dorso liscio con inserti in vitello grigio e bianco che riprendono il motivo delle coperte; titolo impresso in bianco. Capitelli di seta bianca, ad anima doppia con un nodino; le estremità delle anime sembrano essere state inserite sotto le cerniere. Tagli dorati. Cerniere in pelle nera. Risguardi in pelle scamosciata grigia (vitello rovesciato); il rimbocco di piede della coperta anteriore è firmato: «P.L. MARTIN»; sul rimbocco della coperta posteriore si legge: «1970»; una carta di guardia libera in pelle scamosciata grigia (rinforzata) seguita da tre carte di guardia libere. Etichetta con «JP/G» [Jean-Pierre Guillaume]; etichetta della mostra: «Exposition P. L. Martin. Claud Guérin l’Artisan du livre 1978». Un analogo motivo geometrico trompe l’oeil in bianco e nero sulla legatura di A. Camus, La Chute, Parigi 1956, risulta schedato come n. 56 alla mostra dedicata a P. L. Martin presso la Bibliotheca Wittockiana di Bruxelles nel 1987. Brossura editoriale all’interno. 337-(3) pagine numerate.
La legatura qui presentata fu realizzata a Parigi, su disegno di Pierre-Lucien Martin. Martin nasce nel 1913 a Denault nella Nièvre. Rispetto a Pierre Legrain e a Paul Bonet, riceve una formazione da rilegatore e disegnatore, frequentando, dal 1927 al 1931, l’École Technique Estienne dove segue i corsi di rilegatura di Charles Chanat e quelli di disegno di Robert Bonfils. Nel 1931 inizia a lavorare presso Jean Duval e, dopo essere stato al servizio di altri rilegatori, nel 1936 entra nella bottega di A.-J. Gonon, dove ha modo di conoscere la poesia, la pittura e l’editoria di lusso contemporanee. Messosi in proprio nel 1940 in rue Saint-André-des Arts, dopo la Seconda guerra mondiale dà al suo lavoro una direzione più originale, tanto che nel 1948 vince il «1er Prix de la reliure originale».
Su sollecitazione di alcuni committenti, infatti, smette di imitare gli stili precedenti e inizia a far uso di figure geometriche e giustapposizioni di forme e colori, ricorrendo spesso a lettere e a disegni dall’apparenza tridimensionale, realizzati servendosi di inserti, mosaici o semplicemente attraverso la decorazione. Per soddisfare la crescente domanda di suoi lavori ricorre alla collaborazione di vari rilegatori, tra cui René Desmules, e di decoratori come André Jeanne e Charles Collet (tutti e tre già al servizio di Pierre Legrain), ai quali affida il compito di portare a termine i suoi progetti. Martin considera la legatura come una sorta d’introduzione al testo, che prepara il lettore al contenuto del libro e, nel caso dei volumi illustrati, tenta di realizzare una sintesi tra l’autore e le sue idee e lo stile dell’illustratore.
[Mirjam Foot]