Hélène Rochas

Andy Warhol

1974
Acrilico e serigrafia su tela
101,6 x 101,6 cm
104 x 104 x 5,2 cm
Anno di acquisizione 2007


N. Catalogo A199
Inv. 0210


Provenienza

Esposizioni

Bibliografia

L’interesse per l’immaginario dei consumi, la mimesi del linguaggio pubblicitario, l’adozione di uno stile freddo, seriale e in apparenza anonimo, sono questi aspetti a rendere Andy Warhol l’artista più emblematico della Pop Art. Eppure sarebbe riduttivo identificarlo solo con quel fenomeno: attraverso una ricerca maturata a inizio anni sessanta e sviluppata sino alla metà degli ottanta, egli ha rappresentato molto di più, tanto da diventare una figura chiave dell’intero Novecento. E tanto, soprattutto, da impersonare la nuova iconografia dell’artista contemporaneo: non più genio disadattato, così come era stato Jackson Pollock insieme alla generazione dell’Espressionismo astratto, ma uomo di successo, abile manager di se stesso e della sua Factory, capace addirittura di dettare le mode nel costume come nella musica. Se ciò accadde fu anche perché egli riscosse quasi subito una fama planetaria: non inferiore a quella delle star hollywoodiane e del jet set internazionale i cui volti invadono ossessivamente i suoi quadri.

«Per la maggior parte degli anni settanta e fino alla morte – ha ricordato Pat Hackett ne I diari di Andy Warhol -, l’attività prevalente di Andy era trovare le persone che gli commissionassero dei ritratti, perché in tal modo si procurava gran parte dei suoi redditi annuali. C’erano sempre ritratti in lavorazione in qualche angolo, insieme alle tele sulle quali preparava opere per gallerie e musei»1.

Quello di Hélène Rochas appartiene ai cosiddetti Vanity Portraits (Ritratti di vanità), dipinti su commissione prodotti con insistenza da inizio settanta, quando l’artista tornò alla pittura dopo anni di sperimentazioni filmiche. Di norma nascevano svariate versioni, ciascuna diversa dall’altra: la prima per il committente solitamente venduta a 25.000 dollari, le altre a beneficio del mercato a 5.000. Nel caso in questione, a fronte delle quattro opere richieste dall’effigiata, l’artista ne realizzò un totale di dodici2. Come tutti quelli del periodo, anche questo ritratto deriva da una lunga sessione di posa con la Polaroid. Scelto lo scatto, Warhol ha incaricato i propri assistenti di serigrafarlo su una tela già dipinta con generose pennellate di acrilico. Da notare, all’altezza dell’esuberante foulard piumato, la presenza della doppia stampa blu e marrone così da generare un continuo effetto di vibrazione ottica.

Distinta dalla dominante verde, l’opera Cerruti, numero 2694 del catalogo ragionato dell’artista3, proviene dalla The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts di New York nei cui archivi è stata inventariata come PO 50.460. Il 3 aprile 2007 il ragioniere se la è aggiudicata per la cifra di 470.863 euro all’asta Artcurial presso l’Hôtel Dassault di Parigi, e da allora appartiene alla sua collezione.

Nata nel 1927 a Montauban-de-Picardie (Francia), con un trascorso di modella e attrice, Nelly Brignole assunse il nome con cui è oggi celebre dopo l’incontro a sedici anni con Marcel Rochas, stilista e fondatore della omonima casa di moda. Nel 1955, rimasta vedova, prese le redini dell’azienda nel frattempo divenuta internazionalmente nota anche nell’ambito della profumeria. Fu allora che Hélène Rochas si affermò per l’intraprendenza negli affari e i modi cosmopoliti associati alla naturale eleganza. Visse nel suo appartamento parigino nel 7e arrondissement, a rue Barbet de Jouy, dove raccolse una ricca collezione d’arte. Costituita soprattutto da esempi Déco, essa è stata dispersa con un’asta Christie’s nel settembre 2012, giusto un anno dopo la morte. Fu allora che vennero alienati anche due altri suoi ritratti realizzati da Warhol, diversi dall’esemplare Cerruti per la dominante blu e verde chiaro.

Risale al primo dicembre 1973, in occasione di un viaggio di lavoro in Europa, la Polaroid con Madame Rochas a fianco del caminetto nel proprio appartamento. Tornato a New York, l’artista licenziò le opere su tela già a inizio anno nuovo così da poterne inviare alcuni esemplari nella personale in programma per febbraio presso la Sonnabend Gallery di Parigi. Lì si ammirarono gli esiti dell’ultimissima stagione warholiana: oltre al ritratto Rochas, quelli di Attilio Codognato, David Hockney, Henry Geldzahler, Alexander Jolas. Un confronto con la fotografia di partenza lascia intendere il processo di lavorazione. Warhol ha girato l’immagine di novanta gradi così da ottenere una posa più ammaliante. Il passaggio dalla foto alla serigrafia ha poi annullato ogni valore chiaroscurale, mentre il rapporto figura-sfondo cede la propria definizione per giocare con l’ambigua compenetrazione tra piani. Vestita con un abito da sera firmato da Madame Grès, Hélène Rochas spicca per la malìa dello sguardo: è diventata una figura senza età.

[Fabio Belloni]

 

 

1 Hackett 1989, p. XIV.

2 King-Nero, Printz 2010.

3 Ibid.

 

Fig. 1. A. Warhol, Hélène Rochas, 1973, fotografia.