Tigerlilien und Dahlien

Gigli tigrati e dalie

Emil Nolde (Emil Hansen)

1930 c.
Acquerello su carta giapponese
46,3 x 33,5 cm
Anno di acquisizione 2000-2005


Inv. 0154
N. Catalogo A147


Provenienza

Per Nolde, la rappresentazione dei due tipi di fiori non è oggetto di un preciso studio scientifico; nei suoi esperimenti espressivi sul colore e la forma l’artista sottolinea piuttosto la sensualità delle piante. 

 

Quest’opera può essere considerata paradigmatica ed esemplare dell’intera produzione di Emil Nolde. Nato nel 1867 come Emil Hansen nella cittadina di Nolde nello Schleswig Holstein (regione tedesca, ora in parte danese), dopo il matrimonio con l’attrice danese Ada Vilstrup nel 1902, l’artista decise di prendere il nome del proprio luogo di nascita. 

Dopo una formazione come intagliatore e disegnatore tecnico, Nolde si concentrò sempre più sulla pittura. Le cartoline con motivi di montagna realizzate in questo periodo ebbero un grande successo e gli permisero di mantenersi come artista e persino di approfondire gli studi all’Académie Julian di Parigi. L’intensità del colore e la pennellata dinamica di Nolde affascinarono i pittori del gruppo Die Brücke e Karl Schmidt-Rottluff lo invitò a farne parte, tuttavia il sodalizio durerà soltanto un anno1. Per lo stile espressivo e la scelta cromatica Nolde è considerato uno degli esponenti di spicco dell’Espressionismo. 

A Berlino, dove risiedeva per la maggior parte dell’anno, Nolde ampliò rapidamente la sua rete di contatti tanto che tra il 1910 e il 1912 le sue opere vennero esposte in grandi mostre in tutta la Germania. In questo periodo realizzò alcuni dei primi dipinti a carattere religioso, Das Leben Christi (Vita di Cristo), Das letzte Abendmahl (L’ultima cena) e Die Verspottung Christi (Cristo deriso), tuttavia, oltre ai motivi cristiani sono soprattutto le nature morte e i temi floreali a essere considerati ancora oggi il suo segno distintivo. 

Nel 1926, Ada ed Emil Nolde si trasferirono nella vecchia tenuta di Seebüll, al confine tra Germania e Danimarca, che fino ad allora era stata la dimora preferita per i mesi estivi e oggi è sede della Ada and Emil Nolde Foundation. La casa e il giardino furono progettati secondo le indicazioni della coppia e la varietà di fiori e piante ispirò all’artista una serie di acquerelli a tema floreale, per i quali impiegò la tecnica del bagnato su bagnato, tra cui Tigerlilien und Dahlien2. Con l’acquerello è possibile combinare elementi pittorici e grafici, infatti in Tigerlilien und Dahlien i petali dei gigli e le foglie sono costituiti da linee sottili e delicate, mentre il colore diluito aggiunge accenti suggestivi, in una giustapposizione di tecniche diverse che crea effetti fantastici ed esotici. I colori negli spazi tra le piante nella metà inferiore del dipinto confluiscono in maniera sorprendente in un campo cromatico blu-rossastro. Quest’area colorata contrasta con lo sfondo scuro della parte superiore del quadro, su cui spiccano in modo ancora più efficace i contorni e i colori intensi. Per Nolde, la rappresentazione dei due tipi di fiori non è oggetto di un preciso studio scientifico; nei suoi esperimenti espressivi sul colore e la forma l’artista sottolinea piuttosto la sensualità delle piante. 

Il periodo intorno al 1930, quando dipinse anche Tigerlilien und Dahlien, fu per Nolde relativamente tranquillo e ricco di soddisfazioni. Nel 1931 entrò nell’Accademia delle arti di Prussia e pubblicò il primo dei quattro volumi della sua autobiografia3. Con la salita al potere del Partito nazionalsocialista nel 1933, per l’artista iniziò un’epoca turbolenta sia a livello personale che politico e professionale. Sostenitore del nazismo, nel 1933 Nolde fu ospite d’onore al banchetto di anniversario del colpo di stato Hitler-Ludendorff e si unì al Partito nazionalsocialista regionale dello Schleswig-Holstein. Nonostante il suo impegno politico, nel 1937 gli vennero confiscate oltre mille opere, che furono diffamate e presentate alla mostra di «Arte degenerata» organizzata dal regime a Monaco di Baviera. Nel 1941 gli fu proibito vendere i suoi quadri, esporli e persino dipingere. Durante questo periodo e fino alla fine della Seconda guerra mondiale, Nolde si dedicò spesso al suo tema preferito, i fiori, e produsse l’intera serie dei cosiddetti Ungemalte Bilder (Quadri non dipinti): acquerelli di piccole dimensioni che dal 1945 traspose in parte in formati più grandi. L’artista, attivo fino alla morte avvenuta nel 1956, ha lasciato un vasto corpus di opere costituito in larga parte da acquerelli, oltre 7000, che testimoniano quanto questa particolare tecnica fosse per lui importante. 

Veronica Peselmann

 

1 Francoforte-Humlebaek 2014, p. 281; Londra-Copenaghen 1995-1996, p. 196.

2 Seebüll 2011.

3 Nolde 1976.