Danzatrice spagnola (studio per costume)
Natalia Goncharova
1916
Gouache e matita su carta
58 x 34,2 cm
Anno di acquisizione 2000 c.
Inv. 0120
N. Catalogo A112
Provenienza
Lo studio di costume Danzatrice spagnola appartiene a una serie di prove grafiche realizzate dall’artista durante il suo soggiorno in Spagna, ideate per due balletti dai motivi iberici [...]
Per raggiungere la compagnia dei Ballets Russes di Sergej Diaghilev, con la quale aveva da alcuni anni intrapreso un rapporto di collaborazione, Natalia Goncharova si reca nel 1916 in Spagna. È così che entra in contatto con una cultura e una tradizione che lascerà indelebili tracce nel suo lavoro di artista, influenzando spesso i temi della sua successiva pittura.
Attiva in molteplici ambiti figurativi, soprattutto come pittrice, scenografa e illustratrice, Goncharova è tra le massime interpreti dell’Avanguardia e del Raggismo russo, ai quali aderisce dopo un trascorso primitivista, ispirato alla cultura popolare e religiosa del proprio Paese.
L’opera, che raffigura una danzatrice spagnola avvolta nel tradizionale mantón de Manila dal colore sgargiante e descritta con una posa ieratica, si colloca all’interno della sua prolifica attività destinata al teatro, avviata con impegno a partire dalla prima metà degli anni dieci. Se si esclude infatti un suo precedente lavoro per Le nozze di Zobeide, intrapreso a Mosca nel 1909 per l’atelier di Konstantin Krakht, l’attività di Goncharova in campo teatrale è indissolubilmente legata a quella dell’impresario russo Sergej Diaghilev, che nel 1913 le affida la progettazione delle scene e dei costumi per l’operaballetto Le Coq d’or di Nikolaj Rimskij- Korsakov, rappresentata a Parigi l’anno successivo.
Danzatrice spagnola si colloca in un successivo momento di collaborazione, avvenuto in seguito allo scoppio della Prima guerra mondiale, quando la compagnia di balletti viene invitata nel 1916 dal re Alfonso XIII a esibirsi in Spagna (nazione al tempo neutrale al conflitto), di ritorno da una tournée negli Stati Uniti. Goncharova e il marito pittore Michail Larionov, reduci da una serie di spostamenti lungo tutta l’Europa, raggiungono nel luglio di quell’anno Diaghilev e i Ballets Russes nella città di San Sebastián, stabilendosi nel Paese sino al mese di settembre.
Goncharova ha qui modo di scoprire i costumi e il folklore locale, sollecitata in particolare dai progetti teatrali propostigli dall’impresario russo, attratto anche lui dalla cultura autoctona. Lo studio di costume Danzatrice spagnola appartiene infatti a una serie di prove grafiche realizzate dall’artista durante il suo soggiorno in Spagna, ideate per due balletti dai motivi iberici, che in realtà non verranno poi rappresentati: Triana, su musica di Isaac Albéniz, e España, basato sulla Rapsodie Espagnole di Maurice Ravel.
Al di là dell’occasione mancata, che non comprometterà il successivo e prolifico rapporto con Diaghilev, la fascinazione verso i costumi spagnoli segnerà profondamente la pittura di Goncharova, ormai filtrata attraverso le esperienze dell’Avanguardia cubofuturista. Il motivo delle Espagnoles sarà infatti oggetto di indagine in un nutrito gruppo di opere, realizzate almeno sino all’inizio degli anni trenta.
L’opera Danzatrice spagnola entra nella collezione di Francesco Federico Cerruti dopo il 19931, acquistata, come testimoniato da Annalisa Ferrari, dal mercante e collezionista inglese Julian Barran, esperto di Diaghilev e dei Ballets Russes.
Alessandro Botta
1 Non compare infatti nell’Inventario dei mobili, dipinti, sculture, argenti, tappeti, maioliche, porcellane e oggetti d’arte del 30-06-1993 (Archivio Collezione Cerruti).
