Alberi controluce
Alberto Bonomi
1905-1910
Olio su tela
80 x 100 cm
Anno di acquisizione 1990
Inv. 0832
N. Catalogo A746
Provenienza
Esposizioni
Alberto Bonomi appartiene alla seconda generazione di pittori divisionisti lombardi che gravitavano attorno alla galleria di Alberto Grubicy, prima a Milano e poi, dal 1910, a Parigi1. Nonostante la partecipazione a mostre importanti, come l’Esposizione internazionale di Milano del 1906, il Salon d’Automne di Parigi del 1909, la Biennale di Venezia tre anni più tardi, l’Esposizione nazionale di Torino del 1919 o la prima Biennale Romana del 1921, l’artista gode ancora di scarsa fortuna critica, complice anche il ridotto numero di opere dovuto alla morte prematura2. Era avvocato e le cronache dell’epoca lo descrivono come «un dilettante, nel senso migliore e più nobile della parola»3. Nella sola mostra individuale che gli sia stata finora dedicata (1919)4, furono presentate 25 sue opere, ma i titoli spesso generici e la scarsità di illustrazioni non permettono di stabilire con certezza se Alberi controluce fosse tra queste.
Francesco Federico Cerruti acquistò il dipinto da Paul Nicholls alla Fiera Internazionale dell’Antiquariato di Milano nel 1990, quando era stato esposto all’interno di una piccola rassegna sull’uso della luce nella pittura del primo Novecento italiano, «Bagliore e oscurità»5.
Il taglio compositivo di Alberi controluce è simile e speculare a quello di un’altra opera di Bonomi, forse la sua più famosa, Val d’Adige. Paesaggio con alberi spogli (Betulle), del 1908 circa, che entrò a far parte delle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1923, con il legato testamentario di Alberto Grubicy6 (fig. 1). I due quadri sono analoghi per soggetto e dimensioni, entrambi caratterizzati da una trama di piccole tacche regolari; ciò che maggiormente li distingue è la gamma cromatica: vivace, giocata sul contrasto tra i toni rossi, rosati e i blu nel dipinto Cerruti; più spenta, tra gli azzurri e i grigi, come a evocare un paesaggio nebbioso in quello del museo romano.
Il dipinto della Galleria Nazionale d’Arte Moderna è stato letto dalla critica come emblematico della vicinanza, o almeno dell’assonanza, alla cultura belga e olandese coeva, visibile soprattutto nelle scelte di colori non sempre naturalistici (è il caso di Alberi controluce), nell’essenzialità del soggetto e nelle linee arabescate degli alberi, che sembrano guardare a un tipo di espressività quasi simbolista. Elementi che paiono configurarsi anche come un omaggio e un riferimento ai tratti dominanti della formazione di Vittore Grubicy7.
Come molti pittori della seconda generazione divisionista, influenzati da Alberto Grubicy che tentava di promuovere il movimento all’estero, Bonomi produsse quasi esclusivamente paesaggi8, genere che meglio di altri permetteva di declinare la tecnica divisionista in svariate gamme di interpretazioni meno naturalistiche e più libere rispetto alle opere dei pittori della generazione precedente, tanto da indurre Gaetano Previati a scriverne, avallando le nuove sperimentazioni, sul catalogo dell’Exposition des dernières peintres divisionnistes italiens, organizzata presso la galleria parigina di Alberto Grubicy nel 1912, cui partecipò lo stesso Bonomi9.
Silvia Maria Sara Cammarata
1 A.-P. Quinsac, Cinquant’anni di studi sul Divisionismo italiano. Un consuntivo, in Milano 2016, p. 59.
2 A. Scotti Tosini, Milano tra primo e secondo Divisionismo, in Milano 1995-1996, p. 93; Comanducci 1945, p. 83; Calzini 1919a, p. 217; Trento 1990, p. 442.
3 Calzini 1919b, p. 267.
4 Milano 1919.
5 Milano 1990a.
6 A. M. Damigella, cat. 66, in De Marchis 1969, pp. 41, 226; S. Frezzotti, La Galleria nazionale e il Divisionismo, in D’Agostino, Frezzotti 2013, pp. 22-23.
7 G. Piantoni, Alberto Grubicy, mecenate e mercante, in Trento 1990, pp. 256-257; si vedano anche Damigella 1981, p. 230; A. M. Damigella, Il lungo tempo del divisionismo, tra realismo, simbolismo, avanguardie, in Rovigo 2012, pp. 34-35.
8 A. M. Damigella, Il lungo tempo del divisionismo, tra realismo, simbolismo, avanguardie, in Rovigo 2012, p. 34.
9 G. Previati, Preface, in Parigi 1912b, s.p.
Fig. 1. A. Bonomi, Val d’Adige. Paesaggio con alberi spogli, 1908 c., olio su tela. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.

