Acqua cheta

Lorenzo Delleani

1900
Olio su tavola
43 x 31,7 cm
Anno di acquisizione ante 1983


Inv. 0237
N. Catalogo A226


Provenienza

Esposizioni

Bibliografia

Negli ultimi mesi del 1900, nonostante l’avanzare dell’età, Delleani continua a dipingere all’aria aperta e a recarsi, come d’abitudine, a Morozzo nel Cuneese, in visita agli amici Vignola. Il soggetto della tavoletta, datata con precisione «5.11.1900», è con ogni probabilità desunto dalle sue passeggiate nel parco e nei dintorni del «Castello» Vignola, dove già l’anno prima, proprio nello stesso periodo, s’era dedicato allo studio dei riflessi di luce sulle acque placide di stagni e canali circondati dal verde umido della vegetazione (si vedano, in collezione privata, Grumo di luce sullo stagno (Morozzo) e Parco della Margarita). Il motivo, intimamente sentito e già indagato dal vero anche negli anni precedenti, è trattato dall’artista con una stesura pittorica libera e veloce, che a sprazzi lascia affiorare sotto la compatta tessitura cromatica, qua e là graffiata dal manico del pennello, la superficie lignea dell’assicella. 

Il canale che si addentra tra la boscaglia, invitando lo spettatore a spingere in profondità lo sguardo, offre a Delleani lo spunto per un dipinto che rivela appieno il suo senso della luce, fatto com’è di solo colore, ora leggero e modulato a velature, nei verdi semitrasparenti dell’acqua, ora più materico, steso in maniera nervosa a pennellate corpose e colpi di spatola. Acquistato da Cerruti presumibilmente prima del 2000, quando venne esposto all’antologica «Lorenzo Delleani» allestita presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, il dipinto venne rintracciato in una raccolta privata torinese da Angelo Dragone che lo pubblicò nel 1974 nella sua tuttora imprescindibile monografia dedicata a Delleani. La vita, l’opera e il suo tempo (n. 2389 del repertorio cronologico delle opere dell’artista), segnalando la bibliografia precedente, limitata agli interventi di E. Bertarelli in un articolo sulla rivista d’arte «a b c» (1932) e di G. Deabate nel numero speciale de l’«Illustrazione Biellese» edito nel 1933 in occasione del venticinquesimo anniversario della morte di Delleani. 

Monica Tomiato